Questa è la quarta via che salgo su questa parete e come era già successo con le altre ha saputo stupirmi con qualche sorpresa. La salita è abbastanza logica con arrampicata varia e divertente. Particolarmente degno di nota il terzo tiro con una sezione ad incastro in fessura, una vera rarità nelle Orobie, sicuramente da fare! Sul pdf “Arrampicate nella Conca del Calvi” della scuola CAI Pelliccioli questo tiro è segnato come VI e A1, noi lo abbiamo scalato interamente e le difficoltà ci sembrano intorno al VII.
Attacco: Da Carona (Bg) come per il canale nord del Cabianca: Seguire il sentiero per il Rifugio Calvi fino alla diga del Alto Frega bolgia. Qui attraversare la diga e salire per il sentiero che prosegue dall’altro lato. Salire fino a quando la parete non sarà ben visibile e quando il sentiero piega decisamente a sinistra su ghiaione uscirne e risalire l’ultimo faticoso tratto ripido fino alla base della parete. Descrivere esattamente l’attacco non è semplicissimo (dovrebbe esserci anche un bollo alla base ma non l’abbiamo visto) comunque l’importante è non sbagliarsi e andare troppo a destra in un diedro che poi diviene rosso e verticale (ci sono dei chiodi che potrebbero trarre in inganno) ma invece seguire una serie di diedrini appoggiati roccia (bianco/rossa alla base). [3:30 h]
A inizio stagione può essere ancora presente un nevaio sotto la parete sul ghiaione finale che potrebbe rappresentare un problema se esteso e ghiacciato.
Difficoltà: VII/ VI e A1, R3
Materiale: NDA, 12 rinvii (L5 ha tanti chiodi), una serie di friend 0.3-3 BD, qualche cordino.
Tiri:
- Salire la serie di evidenti diedri fino ad un ampio terrazzo dove si sosta. Sosta a sinistra su due fix con anelli. [IV, 40m]
- Continuare nel diedro sopra la sosta per una decina di metri (2 chiodi) per poi spostarsi a sinistra (evitare un breve diedrino acuto). Salire per un paio di metri e ritornare a destra per qualche metro fino alla base di un diedro (chiodo) che si risale per uscirne a sinistra e reperire la sosta spostata poco a sinistra. [V, 30m]
- Dalla sosta non salire al chiodo che si vede dritto ma spostarsi due metri a destra per reperire una fessura (Attenzione a un grosso masso instabile in partenza). Risalire la fessura per 15 metri fin quando non si esaurisce e con movimento deciso si va a prendere una fessura che più in alto taglia il tetto e permette di superarlo. Continuare ora per terreno più semplice in placca (chiodo) fino alla sosta su due fix con anelli. [VII oppure VI e A1, 30m]
- Andare a prendere lo spigolo appena a destra della sosta e salire dritti lungamente fino a una grossa placconata che forma un grosso diedro con la parete a destra. Salire la placconata stando sempre vicini alla parete di destra fino alla sosta posta qualche metro sotto uno strapiombino. Sosta su due fix con anelli. [IV, 50m]
- Salire qualche metro sopra la sosta puntando a uno strapiombino con chiodi (ignorare un chiodo tutto a sinistra in placca poco sopra la sosta). Superare lo strapiombino con passaggio strano ponendo attenzione alla roccia. Continuare ora per fessure con arrampicata non sempre evidente (tanto chiodi). Superare un successivo saltino e arrivati sotto un tetto ci si sposta a sinistra qualche metro in placca (chiodo) per reperire la sosta su una piccola cengia. [VI+, 30m]
- Entrare nel diedrino a destra e salirlo fino a quando si esce su terreno molto semplice e appoggiato che conduce sulla cresta sommitale nei pressi della vetta. [IV, 45m]
Discesa: La discesa avviene per la via normale del Cabianca. Una volta arrivati in vetta si procede per la cresta (direzione opposta di salita – Est/SudEst) e ci si abbassa fino a quando non si intercetta una traccia che scende a sinistra (verso la conca del Calvi). Si scende per terreno detritico fino a ricongiungersi al sentiero usato per la salita sotto la parete Nord. Da qui a ritroso fino alla macchina.









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