Un’altra salita decisamente poco frequentata e dal sapore esplorativo che affronta un angolo del severo mondo verticale di Valcanale. In via sono praticamente assenti chiodi (ne abbiamo trovati solo due), le soste sono tutte da attrezzare e dove non bastano i friend bisogna far cantare chiodi e martello!
Attacco: Dal Parcheggio in fondo a Valcanale (Bg) dirigersi verso l’inizio del sentiero che porta al Rifugio Alpecorte ma invece di proseguire per la mulattiera che porta al Rifugio svoltare a sinistra (sbarra) a proseguire per strada asfalata fino a un vecchio Albergo abbandonato. Continuare per strada sterrata sempre più ripida che porta dopo un po’ ad una baita (Baita di Vaghetto bassa). Alla baita proseguire per sterrata a sinistra fino ad una seconda baita (Vaghetto alta). Qui si passa davanti alla baita (abbandonando la traccia del sentiero) e si prosegue sempre per sterrata che in leggera discesa porta ad un ampio pratone. Qui si deve reperire una traccia dal lato opposto del prato (verso destra faccia a valle) che scende nel bosco. Poco dopo la traccia porta ad un enorme ghiaione/canalone. Individuare una traccia dall’altra parte del ghiaione e seguirla lungamente nel bosco superando un vecchio abbeveratoio di cemento e infine, uscendo dal bosco, si arriva sotto una grossa barra rocciosa che blocca l’accesso ai prati superiori posti sotto la Corna. Evitare la barra rocciosa a sinistra (sentiero) e poi per prati puntare a un secondo salto che nuovamente si aggira leggermente a sinistra infilandosi in un canalino verticale che si supera fino ai prati superiori (tratti di arrampicata molto facile ma esposta). Ora proseguire per prati ripidi puntando a un evidente canale detritico (leggermente a destra) che permette di superare un ultimo salto per reperire la cengia che porta all’attacco. Percorrere la cengia verso destra (salendo) e pochi metri a destra di un strapiombo si trova l’attacco.[3h, terreno a volte esposto e avvicinamento non sempre facile da intuire]
Difficoltà: IV°
Materiale: NDA(due mezze se si decide di scendere con la calata dell’opzione 2), martello, scelta di chiodi, serie di friend 0.3/3 meglio doppiare misure medio piccole (servono anche per le soste), cordoni da abbandono, coltello, nel caso il vallone sospeso della discesa fosse ancora pieno di neve valutare anche ramponi e picozza.
Tiri:
- Salire seguendo le debolezze della roccia puntando a una lama/fessura a circa una ventina di metri con un chiodo (poco visibile). Si sosta poco dopo la fessura su una fessura con due friend (n° 2 e 1 BD). [IV, 35m]
- Salire un metro sopra la sosta e traversare brevemente a sinistra per salire un diedro appena accennato giusto due metri a destra del filo dello spigolo, attenzione a dei grossi massi solo appoggiati. Continuare dritti superando un paio di tratti più verticali fino a una zona abbattuta alla base di un diedro. Si sosta alla base del diedro su friend (n°0.5, 0.3 BD). [III, 35m]
- Salire il diedro sopra la sosta con qualche passo delicato e il successivo bel diedro fessurato fino a uscire in una zona più appoggiata (chiodo sulla destra) che poi diventa cresta. Sostare dove la cresta diviene appoggiata su spuntone. [IV, 55m]
- Percorrere l’affilata cresta facendo attenzione alla roccia e affrontare un risalto più ripido sul filo per poi dopo qualche metro spostarsi a sinistra e proseguire su una zona più appoggiata della parete. Qui non è facile individuare un buon posto dove costruire una sosta, io ho piantato un chiodo e messo un friend grosso (n°3 BD) in una fessura qualche metro a sinistra del filo dello spigolo. In ogni caso non allontanarsi troppo dallo spigolo in quanto il tiro successivo affronta la cresta direttamente sul suo filo. [III, 55m]
- Spostarsi un paio di metri a destra restando poco a sinistra del filo fino alla base di un risalto verticale. Aggirarlo a destra dello spigolo per poi riprendere il filo dello spigolo sfruttando dei buon appigli sul lato destro dello stesso (tratto da intuire). Continuare sullo spigolo fino alla base di una placchetta dove si sosta su spuntone + chiodo (da mettere). [IV, 30m]
- Superare la breve placchetta e per terreno semplice salire fino alla cresta sommitale dove si sosta su friend. [III, 40m]
Da qui si prosegue brevemente per facile cresta fino alla vetta della Corna (ometto).
Discesa:
Dalla vetta scendere brevemente per facile cresta (lato opposto alla salita) fino a una evidente depressione nella cresta. Qui non continuare sulla cresta ma abbassarsi a sinistra (Est) per ripidi prati in diagonale puntando al ghiaione sottostante.
Da qui sono possibili due opzioni:
- Salire per vaga traccia il ghiaione in direzione sud fino a un canalino verticale che permette di ricongiungersi alla cresta che porta in cima al Fop per poi scendere dal sentiero che porta al Passo del Re e poi a ritroso alle baite e alla macchina.
- Altrimenti si scende il ghiaione in direzione opposta puntando al punto più basso del vallone sospeso. Qui si trova un grande salto roccioso che si supera con una calata da 60 metri esatti. (cordone su grosso masso in loco) Dopodiché si scende brevemente e in corrispondenza di un altro piccolo salto di roccia si trova un’altra calata da 20 metri su piccolo spuntone (sul lato sinistro del canale scendendo). Dopo questa calata ci si ritrova sulla cengia dell’attacco che, percorsa verso sinistra (faccia a valle) riporterà nei pressi del canale detritico percorso in salita per raggiungere la cengia stessa. Qui a ritroso fino alla macchina. Attenzione discesa da non sottovalutare, ancoraggi da valutare e terreno esposto da disarrampicare/gestire con la corda.











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