Bellissima salita su una parete che non ha certo bisogno di presentazioni per gli amanti del misto! Finalmente dopo qualche anno in attesa delle buone condizioni riesco a salire questa mitica via. Grazie al socio Andrea per aver accettato la proposta di salirla in giornata con tanto sano entusiasmo!
Attacco: Da Malga Caldea (Val d’Avio) prendere la strada ripida che sale fino alle case dei guardiani, costeggiare lungamente in piano i laghi e continuare per il sentiero che sale al Rifugio Garibaldi. Poco prima del rifugio salire sulla diga e attraversarla, prendere poi una traccia che sale brevemente verso sinistra per poi uscirne a destra in direzione della parete nord. Qui inizia un tratto senza sentiero con qualche raro ometto su terreno abbastanza infido, conviene sempre cercare di tenersi sul filo della morena detritica per orientarsi al meglio nel mare di sfasciumi. Qui ci sono due possibilità: si scende dopo un po’ verso la base del ghiacciaio per poi risalirlo sul suo bordo sinistro per poi tornare a destra verso il conoide di attacco oppure si rimane in quota sulla morena prendendo il ghiacciaio con un lungo semicerchio verso destra senza perdere quota. In ogni caso poi puntare all’evidente conoide dove attacca la via in corrispondenza di un canalino di neve/ghiaccio. [4 h ma molto variabile a seconda dell’innevamento]
Difficoltà: 5 M5 R4
Materiale: Serie di friend 0.3/3 BD + micro, 7 viti principalmente corte anche da 9 cm, 9 rinvii alcuni lunghi, micro traxion per la conserva, scelta di chiodi.
Tiri:
- Abbiamo fatto un lungo tiro in conserva di circa 100/120m (si mette un buon Friend a fine corda sul lato destro del canale). Sosta su masso sulla destra in una evidente zona più appoggiata. [Neve con alcuni salti ripidi]
- Secondo tiro in conserva da circa 100 m che descrive una grossa “C” per evitare delle rocce. Attenzione molto difficile da proteggere meglio fare sosta intermedia se si riesce a trovare del ghiaccio sotto la neve. Alle fine si sosta sulla destra su neve dura/ghiaccio su viti+picche alla base di un muro verticale. [Neve]
- Salire direttamente il muro che per un paio di metri diventa verticale e difficile da chiodare (placca di alpine ice sottile ma buona). Puntare a destra per uscire dal verticale, continuare più facilmente fino a uno strapiombino ghiacciato che si supera con qualche movimento delicato. Continuare ancora leggermente verso sinistra fino a una fessura dove si sosta su friend.
- Prendere l’evidente rampettina sopra la sosta che verso destra porta nuovamente a dei muretti di neve dura che si risalgono fino al successivo salto più ripido. Sosta alla base su viti.
- Salire il muretto e i successivi salti fino a un evidente posto comodo per sostare sulla destra (fessura).
- Continuare sempre per muretti e tratti più facili e sostare sempre a destra su fessure alla base del successivo salto.
- Superare il salto e puntare alla base dell’evidente goulotte ghiacciata dove si sosta su fessurina.
- Superare la goulotte uscendone a destra per poi continuare brevemente su muretto e sostare a destra su spuntone.
- Salire dritti fino a dove un muro roccioso chiude il passaggio. Si sosta su friend.
- Evitare il muro a sinistra per poi rientrare a destra nella goulotte che continua sopra con qualche passo di misto. Risalire fino a una zona più appoggiata con dei massi dove si sosta su friend.
- Risalire l’ultimo tratto con passo di misto per uscire da un muretto e uscire in cresta superando la cornice somittale.
Attenzione: le indicazioni date sono riferite alle condizioni trovate durante la nostra ripetizione e potrebbero non corrispondere se si sale in condizioni diverse. Quasi tutti i tiri sono da 50/60 metri alcune volte con un paio di metri di conserva per arrivare in un punto dove si riesce a sostare. Le difficoltà da noi incontrate non sono mai estreme ma proteggersi è sempre piuttosto difficile e richiede una certa esperienza.
Discesa: Dalla vetta verso sinistra fino ad un salto che si aggira verso sinistra prendendo una ripida ed esposta cresta che si scende fino al ghiacciaio sottostante. Continuare verso sinistra (est) lungamente senza perdere troppa quota per poi risalire brevemente al Colle degli inglesi dove con 3 calate si giunge sul ghiacciaio del Veneroccolo (Attenzione ultima calata da 60 m). Da qui si traversa verso nord per fino a quando non conviene scendere verso ovest per poi ricongiungersi alla morena seguita durante l’avvicinamento per la parete. Da qui a ritroso.








