Via interessante e particolare che sale sui primi tiri delle sequenze di lame, fessure e diedri con un’arrampicata insolita per le Orobie. La roccia è abbastanza buona ma risente molto delle pochissime ripetizioni rimanendo polverosa e “da tastare” con alcuni tiri che sarebbero da ripulire, qualche ripetizione in più sicuramente non farebbe male. I tiri più belli sono il secondo, il terzo e la bella placca dell’ultimo tiro, l’unico tiro veramente brutto è il penultimo che passa in un diedro con roccia “Brrrr”. Mentre sto scrivendo online si trova solo una relazione pdf degli apritori dove però a parere mio i gradi stanno un po’ strettini quindi mi sono permesso di ritoccare due o tre cose.
Attacco: Parcheggiare a Fondra(Bg) vicino al bar (spiazzo dall’altra parte della strada). Continuare sulla strada principale per 100 m fino a quando sulla sinistra si stacca un sentiero con staccionata con indicazioni per “Foppa”. Seguire il sentiero fino a quando sulla sinistra non si entra nell’abitato di Foppa, attraversare il paesino passando per la fontana e continuare per l’evidente sentierino che in traverso procede verso sinistra. Si incontrano due ponti che vanno superati e poco dopo una siepe prima di un altro paesino. 15 metri prima della siepe seguire un sentierino verso destra e dopo poco, ad un ometto sulla sinistra, seguire una traccia che si stacca a sinistra. Seguire gli ometti e bolli blu fino a una casettina in cemento dell’acquedotto (ometto sopra il tetto). Salire qualche metro sopra la casettina nel bosco e attraversare il piccolo torrente dove più comodo. Una volta sul lato destro del torrentello bisogna risalire il bosco ripido seguendo degli ometti e segni blu che in alcuni punti sono difficili da individuare (recente frana). Si continua nel bosco leggermente verso destra fino alla base della parete (placca appoggiata). L’attacco si trova in corrispondenza di un grande albero sradicato le cui radici hanno creato una comoda base di partenza. [1h]
Difficoltà: 6c+, 6b obbl. SR2 (SR2+ sull’ultimo tiro)
Materiale: 12 rinvii (per l’ultimo tiro servono tutti) qualcuno lungo, serie di friend 0.3/3 BD, un paio di cordini, soste su due spit da attrezzare.
Tiri:
1) Salire le placche appoggiate sopra l’attacco seguendo i punti di debolezza, puntare alla base dell’evidente lama orizzontale che caratterizza il secondo tiro. Il tiro volendo si può dividere in due (tanti alberi su cui sostare sul tiro). [IV, 70 m]
2) Superare la pancetta gialla appena sopra la sosta e poi per facile placca salire fino ad una piantina. Superare un paio di metri più verticali con roccia da valutare fino allo spit posto all’inizio della lama. Con passaggi molto fisici e continui traversare verso sinistra fino alla fine della lama. A questo punto alzarsi nel diedro fessurato formato dal corpo della lama e la parete per una decina di metri fino alla sosta. [6c+, 25m]
3) Salire il diedro fessurato sopra la sosta con qualche passaggio fisico fino ad uscire in una piccola nicchia. Continuare nella fessura con un passo di difficile lettura dopo qualche metro, arrivare fino alla fine della fessura e in corrispondenza di uno spit a sinistra traversare più facilmente in placca. Salire in obliquo verso sinistra per qualche altro metro fino alla sosta. Tiro un po’ sporco sugli ultimi metri. [6c, 35m]
4) In obliquo verso sinistra su placca tecnica a tacche fino alla base di un risalto strapiombante che si supera con passo boulder. Ribaltarsi e in corrispondenza di un albero spinoso spostarsi a destra in placca. Risalire in placca per qualche metro fino alla sosta. [6b, 35m]
5) Tiro discontinuo e difficile da trovare, dopo i primi tre spit risalire un pilastrino e ad un albero spostarsi a destra verso un altro spit e poi con andamento obliquo verso destra raggiungere la cengia mediana. (si sosta poco sotto su pianta, noi abbiamo diviso in due il tiro facendo sosta anche al primo albero per evitare troppi attriti). [5b, 50m]
Trasferimento: Percorrere la cengia spostandosi verso destra fino alla base di un diedrino appena accennato con degli spit (Attenzione non attaccare la parete gialla spittata a sinistra è un’altra via).
6) Salire il diedrino facendo molta attenzione alla roccia che in questo tratto è decisamente brutta. Dopo il diedro continuare su breve placca verticale. [5c, 30m]
7) Salire la bellissima placca a tacche e buchi sopra la sosta che con movimenti tecnici e continui porta alla base di un tetto che va aggirato a sinistra (non tirare il rovescio giallo sotto al tetto!). Continuare ancora per una decina di metri su placca fino alla sosta. [6b, 45m]
Discesa: Con due calate raggiungere nuovamente la cengia mediana. Qui ci sono due possibilità:
1) Spostarsi a destra (faccia a valle) fino ad incontrare la via “Metamorfosi” da cui ci si cala con 4 calate.
2) Spostarsi a sinistra (faccia a valle) seguendo una serie di ometti fino ad una corda fissa che si segue fino ad una sosta di calata (2 fix + maglia). Da qui si fanno due calate: Calata da 40 m dritti dalla sosta su muro verticale poi quando si incontra una cengia rimanere un po’ sinistra (faccia a valle) la sosta è un po’ nascosta una decina di metri sotto la suddetta cengia. Poi calata da 20 m fino al bosco. A questo punto scendere verso sinistra (faccia a valle) per ripido bosco fino ad incontrare degli ometti, continuare fino a quando non si vede il ponticello. A questo punto traversare il torrentello prima di raggiungere il ponte e prendere la traccia dal lato opposto che porta al ponte. Poi a ritroso per il sentiero che porta nuovamente a Foppa. [1:30 h]
Noi una volta finite le due calate per ritornare all’attacco siamo scesi a destra (faccia a valle) per bosco RIPIDO e brevi salti rocciosi con andamento obliquo verso destra. Siamo così riusciti a ritornare all’attacco della via dove avevamo lasciato lo zaino senza fare il giro lungo. ATTENZIONE! Non consiglierei questa soluzione in quanto si svolge su terreno infido e pericoloso (buchi enormi e profondi nascosti dalle foglie nel bosco). Inoltre per ritrovare l’attacco serve un ottimo orientamento e una buona dose di “culo”.










