Ti pensavo morbida – Torrione Coca

Via aperta insieme al compagno Luca Bernini in due giorni nell’ottobre del 2022, il torrione su cui corre è interrotto da una grossa cengia tuttavia i tiri che ne sono usciti, la qualità della roccia e il comodo avvicinamento rendono questa salita interessante e meritevole. Le difficoltà sono tutt’altro che estreme ma rimane comunque una via esigente dove bisogna avere padronanza del grado dato che molte volte la distanza tra le protezioni è grande e bisogna integrare. L’idea iniziale era in realtà di chiodare un itinerario “plaisir” adatto anche a chi fosse alle prime armi ma già dopo pochi metri ci siamo resi conto che per chiodare vicino avremmo dovuto rinunciare all’etica di salita a cui io tengo particolarmente dati i pochi punti comodi in cui cliffare, per non parlare delle buone possibilità di protezioni naturali che ci sono su alcuni tiri.

Il secondo tiro era originariamente stato aperto con uno spit in meno sotto le chiappe sul passo chiave, in seguito abbiamo valutato che la chiodatura in quel punto sarebbe stata estremamente pericolosa e abbiamo aggiunto uno spit (il passo rimane obbligato ma ora è decisamente più sicuro per i ripetitori). Tutte le altre protezioni sono state piazzate arrampicando in libera fra una e l’altra piazzando uno spit dove ci siamo appesi ai cliff.

Avvicinamento: Da Valbondione prendere il sentiero per il rifugio Coca e seguirlo fino al secondo ponticello. Continuare ancora sul sentiero superando delle scale e poco dopo uscire dal sentiero verso sinistra puntando ad un evidente ponticello di cemento. A questo punto la parete è già ben visibile raggiungerla per breve tratto su prato e massi. [1,30 h.]

Attacco: Alla base di un vago diedro/placca (spit visibile a circa 6 m).

Difficoltà: 6b+ / 6b+ obbl. – RS3

Materiale: N.D.A, 11/12 rinvii, qualche cordino, friend 0.3/3 BD (doppiare lo 0.3).

Tiri:

  1. Salire il murettino a tacche con passo iniziale scorbutico, Continuare poi per qualche metro fino al primo spit. Traversare ora verso destra in placca puntando al secondo spit. Dopo il secondo spit traversare qualche metro a destra e salire un murettino lavorato fino alla cengia su cui si sosta (2 spit). [6a, 20m]
  2. Traversare a destra fino alla placca e salirla sfruttando una fessurina sulla sinistra fin sotto al tettino. Con passo di ristabilimento guadagnare la placca sopra e seguirla più o meno dritti seguendo gli spit fino alla base di un muretto più verticale che si attacca sulla destra. Ristabilirsi sopra il muretto con passo di aderenza e continuare per rocce un po’ rotte verso destra puntando alla pianta. Una volta raggiunta superarla e sostare pochi metri sopra su 2 spit (per fare meno attrito con le corde meglio passare a sinistra della pianta). [6b+, 45m]
  3. Tiro di collegamento. Salire a sinistra della sosta per facili salti rocciosi e tendendo a sinistra si trova la sosta sotto un muro giallo (2spit). [III° 10m]
  4. Salire sopra la sosta con movimenti delicati fino al primo spit. Con passo boulder superare il muretto. Traversare ora nettamente a destra fino a un vago diedrino di roccia molto lavorata con un chiodo, salirlo e una volta in cengia percorrerla tutta verso sinistra fino alla sosta alla base della grande placca (allungare le ultime due protezioni) (2 spit). [6a+, 40m]
  5. Salire i primi metri con arrampicata su buchetti e tacche per poi andare a prendere una fessura obliqua verso destra. Seguire la fessura fino alla sua fine e con passo delicato superare una lamona rovescia. Continuare ora su placca più facile, superare un piccolo tettino e traversare nettamente a destra salendo poi su buchetti puntando al tetto a destra del diedro. Seguire poi il diedro verso sinistra fino alla piccola cengia dove si sosta (2spit). [6b, 30m]
  6. Salire sopra la sosta per placca molto lavorata fino a una fessura orizzontale dove si affronta un passo leggermente più impegnativo per poi uscire sulla cima del torrione (sosta su uno spit e golfaro). [5c, 20 m]

Discesa:

In doppia sulla via:

S6 – Sosta su pianta – S2 – Terra

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